giovedì 26 giugno 2008

MARIO SCHIFANO

L'arte nigrescente (consapevolezza creativa) di Dante ripercorre un sentiero di trasformazione codificato da tutte le tradizioni alchemiche che si sono manifestate in ogni genere di cultura, dall'antica India, fino in Tibet, Cina e Siberia. L'obiettivo comune dell'Arte, come del Mandala, è di innescare un processo autonomo di purificazione (pranashakti), trasmutazione (chitishakti) e trasformazione (parashakti) dell'energia psichica in coscienza creativa, condizione indispensabile per procedere nell'Arte rubescente (l'arte alchemica Rinascimentale) e poi albescente (l'Arte Alchemica Moderna).

L'arte nigrescente si configura in quattro atti. Nella Nigredo della consapevolezza l'artista dipinge i "paesaggi dell'anima". Nella Rubedo della percezione sensoriale avviene un significativo interesse per gli "itinerari dell'anima", mentre nello Iosis della conoscenza l'arte è suggestionata dalla filosofia, dalla storia e dalla cultura di riferimento. Infine nell'albedo della coscienza subentra un nuovo interesse per l'esplorazione psicologica della realtà, percepita con una rinnovata "struttura sensoriale" (la selva diventa una foresta spessa e viva, è ciò segna l'ingresso nel Purgatorio/Arte rubescente).

Sono pochi gli artisti che mantengono costante il contatto con la realtà e realizzano, come Dante, un percorso rapido e sintetico. Uno di questi è Schifano www.exibart.tv/player.asp?idvideo=313. E' importante per l'artista alchemico mantenere l'anima aderente all'analisi della realtà in cui vive: Dante critica i contemporanei, li manda all'inferno, li giudica e li osserva, non per quello che dicono o per comportamenti ritenuti immorali, ma per come manifestano la loro libido......

Non diversamente da Dante, anche se in quattri cicli di nove anni, Mario Schifano "attraversa" in quattro decenni la cultura degli anni 60,70,80 e 90, cogliendo gli aspetti più deteriori della società dell'immagine. La consapevolezza dell'artista procede ad analizzare e sintetizzare in segni sia figurativi che astratti, il progressivo primato del "pensiero politico" sulla coscienza di "classe" (il giardino delle delizie di Bosch) e l'inevitabile annullamento di ogni spinta progressiva al cambiamento....